Il cuoco contemporaneo deve custodire la cucina popolare: una cucina che appartenga a tutti e non si allontani da nessuno. Insieme conosceremo l’ingente patrimonio della cultura popolare del territorio frentano, a partire dalla vigile memoria di quella sorta di matriarcato silenzioso che sono e, soprattutto sono state, le donne di tutte le generazioni.

Di seguito l'elenco delle strutture che hanno raccolto la sfida ed aderito alla comunità di progetto.

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AGRITURISMO CANILORO

Pina Di Nardo e la cucina sotto il coppo dell'agriturismo Caniloro

AGRITURISMO CANILORO
C.da Sant’Onofrio, 134
66034 Lanciano (Ch)

Tel. 0872.50297
Cell. 347.1879277
Cell. 380.1050311
Mail: info@caniloro.it

Non solo piatti della cucina popolare. Quel che arriva in tavola è il racconto di una storia che profuma di terra e di radici. Un cerchio che si chiude ma che al contempo si riapre, perché ogni boccone è un’esperienza indietro nel tempo e ogni pietanza che è un concentrato di pensiero e semplicità. Si parte dall’orto, dai frutti della campagna, dalle uova o dalle carni dei tanti animali dell’allevamento, poi, si passa in cucina, dove utensili, strumenti e preparazioni sono quelli di una volta, come le ricette, tramandate dagli antenati o raccontate dagli anziani. Quello dell’agriturismo Caniloro, aperto dal 2001, è un mondo di autenticità che passa dalle sale con il camino e dalle tante casette basse e in pietra di quello che sembra un villaggio rurale di qualche secolo fa, attraversa il grande giardino e arriva al grande forno a legna perfettamente funzionante dove la brace è accesa e il coppo risulta sempre in esercizio. E ancora, le stalle, i tanti animali, il fienile, gli uliveti, la vigna. È questo il regno di Pina Di Nardo e Berardino Abbonizio, coppia laboriosa e ospitale e della figlia Elisabetta, giovane donna dal sorriso contagioso. Sono loro l’anima di questo luogo che appassiona non solo per le pietanze buone, fresche, genuine e ottenute lavorando prodotti a chilometro zero, ma anche per la capacità di raccontare quel mondo fatto di tradizioni, antiche usanze, valori, autenticità. Difficile annoiarsi quando è Berardino a parlare: c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Le ricette dei nonni, i riti antichi, le usanze dei contadini che a Caniloro, nel corso dell’anno, fanno conoscere ai curiosi con eventi dedicati e ai più piccoli con le attività in fattoria didattica. Spiega Berardino che in campagna poco è lasciato al caso, tutto è lavoro, osservazione, rituali che cambiano con il mutare delle stagioni. Ecco allora che a gennaio, per Sant’Antonio, si uccide il maiale, le carni si conciano per diventare ottimi salumi (salsicce, salami, lonze e il salsicciotto frentano conservato sotto strutto e Presìdio Slow Food). A primavera è un trionfo di verdure e a tavola arrivano uova e agnello. Poi si dovrà pensare alla trebbiatura perché i campi aspettano e così andando. Pina più riservata è impegnata tra pentole e fornelli, ma quando arriva in sala, portando nel coccio un assaggio di pizz e foje con la verdura di campo raccolta al mattino e la pizza non lievitata di farina di granturco prodotta in azienda, basta un sorriso per invitarla a conversare. A Elisabetta, la giovane di casa, il compito di portare avanti ciò che i genitori hanno costruito recuperando e conservando le tradizioni agroalimentari frentane. Lei, che si divide fra sala e cucina, ha le idee chiare, il futuro di Caniloro è ben saldo sulle sue radici che sono quelle di un territorio che ha ancora molto da dire.

 

AZIENDA AGRITURISTICA TRAVAGLINI

Agriturismo Travaglini

AZIENDA AGRITURISTICA TRAVAGLINI
C.da Piano delle Vigne, 134
66043 Casoli (Ch)

Tel. 0872.982565
Cell. 349.1637352
Mail: travagliniclaudia@libero.it

Due generazioni che lavorano in staffetta, ognuno con compiti e mansioni da svolgere. Sullo sfondo, terreni da coltivare, animali da accudire e una grande casa di campagna con osteria e locanda che vive ogni giorno tra il vocio degli ospiti, il “qua-qua” delle papere che pascolano libere, i versi degli altri animali e i suoni rassicuranti dalla cucina. Attenta, accogliente, spiritosa, Claudia è una forza della natura e gestisce con i genitori Maria e Antonio Travaglini, sulle verdi colline di Casoli, l’agriturismo di famiglia che può contare su dodici ettari di terreno in grado di soddisfare il bisogno alimentare degli animali allevati in azienda. Qui si coltivano, in biologico, ortaggi, verdura e frutta. In tavola, con i piatti della cucina tradizionale e i prodotti a chilometro zero dell’agriturismo, aperto dal 1995, arrivano sempre anche storie di famiglia e racconti di paese e allora il pasto diventa una festa. Poco distante dalla sala da pranzo è sempre acceso il grande camino, strumento e simbolo della cucina popolare che dona un sapore unico alle pietanze e contraddistingue l’approccio gastronomico autentico della famiglia Travaglini. In carta, i piatti del giorno variano con il mutare delle stagioni e in base alla disponibilità. Non manca mai il dolce tipico della cittadina teatina, realizzato per la prima volta in un caffè storico di Casoli nell’Ottocento e ben presto preparato in tutte le case durante le festività natalizie e per le cerimonie nunziali. Si tratta della Totera casolana, un friabile e fragrante involucro di pasta sfoglia fritta che racchiude una gustosa crema pasticcera. Guai a chiamarlo cannolo! Il nome, manco a dirlo, ha origini rurali e si riferisce ai torsoli spogli del granturco, che questo dolce richiama per forma e colore.

AGRITURISTIMO ZA’ CULETTA

Agriturismo Za' Culetta

AGRITURISTIMO ZA’ CULETTA
C.da San Giacomo Novella, 1
66020 Rocca San Giovanni (Ch)

Tel. 339.5249670
Mail: info@agriturismozaculetta.it

Una struttura rurale immersa nel verde, sulle colline di Rocca San Giovanni che guardano il mare e tutta la forza e la creatività delle donne hanno trasformato il ristoro di campagna di famiglia in una vera e propria casa per chiunque decida di visitarla. Lo sguardo si posa sulla riproduzione della foto in bianco e nero dell’antenata di cui l’agriturismo porta il nome, contadina e grande cuoca, capace di preparare, con il poco che arrivava dai campi, pasti luculliani e di gran gusto. È lei, Za’ Culetta, da cui tutto ebbe origine. Poi l’attività passò a sua figlia Lucia e oggi alla nipote Nicoletta Ranieri che cura ogni dettaglio e prepara, come si faceva un tempo, le ricette tradizionali nella luminosa cucina del ristoro di campagna aperto nel 2002 e che può contare anche su nove camere da letto. In tavola arrivano vino, olio, ortaggi e carni prodotte dall’azienda agricola fondata nel 1996 circondata da vigneti ed uliveti, a colazione ci sono anche frutta e confetture della casa. Ospitale, elegante, preparata Nicoletta coccola i suoi ospiti col sorriso, descrive le proposte del giorno ricette a base di semplici ingredienti che cambiano col mutare delle stagioni, racconta aneddoti di famiglia, mostra utensili e strumenti dalla cucina. Gli stessi che usava Za’ Culetta: artista del cannello, capace di sfogliare la pasta fatta a mano così bene da renderla un cerchio perfetto!

AGRITURISTIMO LA BROCCA

Agriturismo La Brocca

AGRITURISTIMO LA BROCCA
Via Fonte Giardino, 39
66010 San Martino sulla Marruccina (Ch)

Tel. 0871.809100
Cell. 335.7171140
Mail: agriturismolabrocca@micso.net

Dietro l’uscio del casolare di pietra bianca di Carla Di Crescenzo, a San Martino sulla Marrucina, c’è un mondo di racconti, esperienze, valori; gli stessi che da vent’anni sono riconoscibili nei piatti che arrivano in tavola, preparati come “si faceva una volta”. La brace del grande camino nasconde il coppo, il principe delle cotture ai carbone, coperto di cenere che avvolge, a seconda della ricetta, patate, carni, pizza di mais. Nella cucina spaziosa, dove mestoli di legno, cocci in terracotta e setaccio non sono solo un arredo, prendono forma le paste fatte a mano e i piatti più autentici della cucina popolare frentana. Carla prepara quotidianamente i piatti del giorno seguendo gli insegnamenti dei nonni: non mancano mai pasta tirata a mano, gnocchi di patate, zuppe di legumi, le carni di agnello, pollo e maiale allevati sul posto, i dolci tradizionali. Tra i suoi piatti più apprezzati c’è “pizz e foje”, dai profumi e dai colori inconfondibili: un piatto che racconta l’arte della cucina popolare, capace di valorizzare il poco che c’era. “I nostri nonni, quando c’era la fame, uscivano per le campagne a cercare quel c’era per mangiare – racconta Carla Di Crescenzo – Nel grembiule cacigni, borragine, papaverina, cicorietta di campo, in dispensa farina di mais e, quando andava a bene, anche qualche sarda sotto sale. Pochi ingredienti per un gusto unico. Un piatto che è amato da tutti, anche oggi”. I ricordi si mescolano con i profumi del pizz e foje nelle grandi sale da pranzo che affacciano sul giardino curato: sono il microcosmo dell’agriturismo, con camere, La Brocca che fa di accoglienza e cura i suoi tratti distintivi da due decenni. 

RISTORANTE CUORE ROSSO

Taverna Cuore Rosso

RISTORANTE CUORE ROSSO
Via Sant’Angelo, 157/B
66040 Altino (Ch)


Cell. 347.1875278
Mail: graziadorazio@gmail.com

Quella per la cucina è una passione che Mariagrazia D’Alonzo coltiva sin da bambina. Ricorda ancora quando, piccolissima, preparò “le sagn a pezz” per la sua famiglia impegnata nel lavoro nei campi. I passaggi memorizzati guardando la nonna che impastava acqua e farina, tirava la pasta con il cannello e la tagliava a rombi irregolari. E poi ancora il sugo semplice e i ceci messi in ammollo dalla sera prime, in acqua con un po’ di sale dalla sera. Oggi quella giovane cuoca è la titolare della Taverna Cuore Rosso di Altino indirizzo sicuro per gli amanti del buon cibo e del buon bere e per chi vuole conoscere i piatti della tradizione locale preparati come un tempo. Tra gli ingredienti che non mancano mai nella cucina di Mariagrazia c’è il peperone rosso del quale, da poco più di un decennio, è stato recuperato il seme e valorizzata la coltivazione seguendo un disciplinare rigoroso. Coltivato ad Altino, piccolo centro della provincia di Chieti e nei territori di altri Comuni dell'Aventino (Archi, Perano, Roccascalegna, Casoli, Sant’Eusanio del Sangro ed Atessa), il peperone rosso di Altino, di taglio piccolo, a corno e chiamato nel dialetto locale “a cocce capammonte” (a testa all’insù), proprio perché il vegetale è curvato verso l’alto. Questa spezia è utilizzata per realizzare una grande varietà di piatti, dagli antipasti, ai primi, ai secondi, alla ricetta pizz e foje, ed è un elemento principale nel condimento di insaccati di maiale fra cui la ventricina vastese. A tutela del peperone dolce di Altino, che è Presìdio Slow Food, è nata un’associazione con il compito di promuovere iniziative di produzione e valorizzazione del prodotto attraverso manifestazioni, festival itineranti, corsi di formazione e progetti di filiera.

FATTORIA DELL’ULIVETO

Ventricina del Vastese

FATTORIA DELL’ULIVETO
Contrada Ragna, 61
66020 Scerni (Ch)


Tel. 0873.914173
Cell. 360.507662
Mail:antoniodilello4@gmail.com

Oste, norcino, contadino, appassionato custode delle tradizioni gastronomiche di questa parte d’Abruzzo che dalle colline guarda la Costa dei Trabocchi. Da tre decenni a Scerni, centro del medio vastese, Antonio Di Lello si prende cura di chi si siede alla tavola dell’agriturismo di famiglia Fattoria dell’Uliveto che, con il fratello Luigi, ha contributo a far crescere. Uliveti, vigneti, frutteti, ortaggi, animali da cortile e un allevamento di suini. Ne è trascorso di tempo da quando gli avi della famiglia Di Lello acquistarono, nel 1864, parte dei terreni su cui si sviluppa l’azienda agricola di famiglia, conosciuta ed apprezzata, oggi, non solo in Abruzzo. La svolta negli anni Novanta, con la decisione di avviare l’attività agrituristica, con annessi ristoro e locanda, e di trasformazione delle carni di suino allevate in azienda. È il 1993. Inizia, allora, un lavoro di ricerca lungo tutta la filiera e di studio e recupero di tradizioni e metodi di produzione della zona che porterà Antonio e Luigi Di Lello a fondare l’Accademia della Ventricina, dedicata proprio al salume principe del medio vastese. Ricavata dalle parti più nobili del maiale, la ventricina del vastese, che veniva consumata nei momenti importanti della vita rurale, quali la mietitura e la vendemmia, è un insaccato di pregio, con storia, lavorazione e processo di stagionatura peculiari che Antonio Di Lello ama raccontare agli avventori della sua fattoria. Il salume, primo Presìdio Slow Food d’Abruzzo, dopo una stagionatura di sette-otto mesi, si consuma cruda e tagliata grossolanamente con il coltello, ma si utilizza anche a tocchetti, come componente del ragù e per la preparazione di altre pietanze.

OSTERIA LA FRASCA

OSTERIA LA FRASCA
Contrada San Giacomo, 165
66020 Scerni (Ch)

Tel. 0873.512988
Cell. 328.4667969
Mail: mancinimichele1953@gmail.com

TRATTORIA DAL PAGANO

Vrache di mulo

TRATTORIA DAL PAGANO
Via Colle delle Forche, 23
66010 Palombaro (Ch)

Tel. 0872.443632
Cell. 380.3110824
Mail: dalpagano@email.it

Dalle finestre, i corsi dei fiumi Avello e Verde, le strade calcate dagli antichi tratturi e la magia di un paesaggio che ha come protagonista la Maiella madre. Nel piatto, il racconto di storie di famiglia, intrecciate con gli studi, il talento e le tradizioni locali. Leonardo Naccarelli, oste cinquantenne, è l’anima della trattoria Dal Pagano, indirizzo simbolo di Palombaro, piccolo borgo collinare della provincia di Chieti. Tra i fornelli dell’osteria di famiglia cresce sotto la guida sicura dei genitori Silvio e Maria Domenica e poi, dopo il diploma allo storico istituto Alberghiero Marchitelli di Villa Santa Maria, Leonardo Naccarelli trasforma e ingrandisce la piccola trattoria di famiglia, impegnandosi anche nella produzione di prodotti norcini, ottenuti lavorando la carne che arriva da allevamenti locali. Il resto della dispensa è sapori dell’orto e verdure di stagione, orzo, farro e grano solina che si coltivano nella zona, ottime farine per paste tirate a mano, pane e lievitati. Ma c’è un piatto simbolo, una preparazione legata al territorio e all’arte del riuso praticata dai pastori transumanti, che ha fatto conoscere Dal Pagano e Palombaro: le “Vrache di Mulo”, nome che descrive la forma della pasta (simile alle briglie posteriori utilizzate per fissare il “basto” all’animale) che compone questo primo piatto saporito e di sostanza, consumato dai pastori durante gli spostamenti verso i pascoli in quota. La pietanza è preparata con i ritagli dell’impasto di acqua e farina, conditi con la carne, bollita a lungo nel sugo fino a sfaldarsi e l’aggiunta di funghi raccolti al momento e ricotta salata.

AGRITURISMO IL VECCHIO MORO

Agriturismo Vecchio Moro

AGRITURISMO IL VECCHIO MORO
Loc. Stazzo dei Cavalli 
66019 Torricella Peligna (Ch)

Tel. 0872.987361
CelL. 389.6727320
Mail: a.villani11@virgilio.it

Un ristoro di campagna immerso nel verde, sei camere e una tavola che propone ogni giorno le ricette della cucina tradizionale: un punto di partenza unico per scoprire la Majella Orientale. È una storia lunga più di tre decenni quella dell’azienda agricola il Vecchio Moro, che con i suoi venti ettari che abbracciano i comuni di Torricella Peligna, Gessopalena e Altino, l’uliveto con mille piante, il frantoio di famiglia rilevato nel 1999 che produce un apprezzato e premiato olio extravergine e i terreni dove si coltivano cereali e leguminose, è una vera e propria “sentinella del territorio”. Lo ripete con orgoglio Antonio Villani, agronomo colto, cortese e dai mille interessi che, con la moglie Amalia Patrizia Di Campli dal 2001 gestisce l’omonimo agriturismo a Torricella Peligna, dove arrivano a dare man forte, quando ce n’è bisogno, le tre figlie della coppia Francesca, Debora e Gloria. Vecchio Moro è anche fattoria didattica ed ospita, insieme alle scolaresche, anche un numero sempre crescente di turisti stranieri impegnati in laboratori ed attività all’aria aperta perché, come dicono i proprietari, “la tutela ambientale e la salvaguardia del territorio passano innanzitutto dalla conoscenza”. Dalla cucina, insieme ai racconti del vulcanico Antonio Villani, arrivano piatti di grande gusto preparati seguendo gli insegnamenti di genitori e nonni, insieme alle ricette tramandate dalla tradizione orale che Amalia Di Campli impreziosisce con i prodotti biologici e a chilometro zero dell’azienda agricola.

AGRITURISMO AIA VERDE

Agriturismo Aia Verde

AGRITURISMO AIA VERDE
Casale Cortellacci, 2,
66040 Pizzoferrato (Ch)

Tel. 0872.946339
Cell. 339.5316606
Mail: info@aiaverde.com

È una bella storia di famiglia quella dell’agriturismo Aia Verde di Pizzoferrato, costruita intorno all’antico casolare appartenuto ai nonni, che Clara Ragnelli e Roberto Casciato decidono di ristrutturare nel 1995 avviando un’attività agrituristica che oggi portano avanti con l’aiuto, la creatività e la professionalità dei loro due figli Paolo e Martina. L’entusiasmo dei giovani e l’esperienza di mamma e papà sono la carta vincente di questa struttura dell’alta Valle del Sangro al confine tra Abruzzo e Molise, che si trova a 800 metri sul livello del mare e mostra il valore delle radici proiettato al futuro. Qui l’ospitalità alla tavola del ristoro di campagna è il punto di approdo di un’esperienza che comincia nei campi in cui si coltivano orzo, farro, fave, avena, patate, prosegue con l’allevamento dei suini ed approda nella produzione dei salumi, conservati come si faceva un tempo sotto strutto e senza l’uso di additivi chimici o facendo ricorso a stagionatura forzata e si arricchisce con la produzione artigianale di miele. A questo si aggiungono i frequentati laboratori sui piatti della cucina della tradizione locale e sulla trasformazione del maiale dalle cui carni, all’agriturismo Aia Verde, si  ottengono lonzino, pancetta, salsicce e l’apprezzato salsicciotto frentano che chiamano “U Spruciat”, preparato utilizzando solo carni suine, aglio, pepe. Il disciplinare di produzione del salsicciotto frentano, che è Presìdio Slow Food, prevede, inoltre, che le fasi di allevamento e macellazione avvengano totalmente nel territorio di produzione, che l’alimentazione dei suini sia basata su prodotti naturali e che sia garantita l’assenza di ogm. Tra le specialità che arrivano in tavola, e variano con il mutare delle stagioni, c’è il meglio della cucina popolare frentana dalle pallotte cac’ e ove, alla pasta alla chitarra tirata a mano, alla polenta, agli gnocchi di patate di Pizzoferrato, alle carni di agnello e maiale.

AGRITURISMO COLLE TRIPIO

Agriturismo Colle Tripio

AGRITURISMO COLLE TRIPIO
C.da Colle Tripio, 52/A,
Villa San Vincenzo
66016 Guardiagrele (Ch

Tel. 0871.440758
Cell. 348 8838793
Mail: info@colletripio.it

Tutto inizia, nel 1994, con la nascita del caseificio nella frazione di Villa San Vincenzo a Guardiagrele. È lì che Mario Verna e sua moglie Nicoletta Colasante lavorano il latte prodotto dal loro allevamento di mucche e produrre formaggi e latticini, tra fiordilatte, stracciate, provole, ricotte e caciotte di diversa stagionatura che nel tempo fanno conoscere ed apprezzare ance fuori dai confini regionali.

Alcuni anni dopo la decisione di ristrutturare una vecchia stalla ed avviare l’attività agrituristica Colle Tripio con ristoro e sei camere per l’ospitalità in un luogo di grande bellezza circondato dalle campagne e con vista sulla valle. In tavola arrivano i prodotti a chilometro zero direttamente dai campi dell’azienda agricola, dagli ortaggi, alla frutta, con tante varietà autoctone e naturalmente il formaggio che si consuma in purezza o usato per la preparazione dei piatti in carta. Il ritmo di lavoro è quello scandito dai tempi della campagna e soprattutto dalla cura degli animali con la mungitura prevista due volte al giorno e le attività del caseificio che hanno programma serrato. In azienda e all’agriturismo, con Nicoletta Colasante e Mario Verna lavora la loro figlia Giulia, insieme al marito Lorenzo De Filippis: la nuova generazione pronta a raccogliere il testimone e i segreti di una cucina autentica, legata al ritmo delle stagioni, alle usanze contadine, alla semplicità.

AGRITURISMO GRAPPOLO D’ORO

Le "Ciammaiche" dell'Agriturismo il Grappolo d'Oro

AGRITURISMO GRAPPOLO D’ORO
C.da Nasuti, 110/A
66034 Lanciano (Ch)

Cell. 340.4505008
Mail: luca.marzucca@virgilio.it
Mail: agriturismograppolodoro@gmail.com

Altro che fine dining. Quando Luca Mazzucca ha avviato la sua attività agrituristica, nel 2016, insieme con alla madre Emilia Di Tommaso e il papà Claudio, ma aveva ben chiara la strada che avrebbe percorso la sua cucina. Nessuna contaminazione e nemmeno attrezzi o metodi di cottura sofisticati: i suoi piatti dovevano raccontare una storia, quella della sua famiglia e del territorio frentano, della terra coltivata, proponendo preparazioni che in pochi fortunati potevano ancora gustare in casa.

Ecco allora, la scelta di accendere i fuochi nella cucina del grande ristoro di campagna poco fuori Lanciano per offrire i piatti di una volta, a partire dalle lumache. Luca all’epoca aveva 23 anni e la convinzione che la scelta di proporre i piatti della tradizione popolare sarebbe stata apprezzata.

Il ricordo è quello delle sere piovose, di primavera e autunno, con i nonni che escono nei campi per raccogliere quei gustosi molluschi di terra che facevano capolino dell’erba. Poi, una volta a casa, la lunga preparazione, cadenzata da passaggi ben codificati, partendo dallo “spurgo”, passando per la bollitura, la pulizia, la cottura, fino ad arrivare in tavola. Era sempre una festa!

Tra i cibi più antichi, conosciuti e consumati dagli antichi Greci e Romani, le lumache di terra, che in Abruzzo si chiamano “ciammaiche” sono il simbolo della transizione della storia umana dalla caccia alla pastorizia e per secoli hanno rappresentato il cibo dell’elezione per chi non aveva la possibilità di mangiare carne. Le lumache che oggi Luca Mazzucca porta in tavola nel suo locale, insieme a tante altre pietanze dalle paste tirate a mano, alla trippa, al cif e ciaf di maiale, arrivano da allevamenti di elicicoltura certificati, ma il rituale di preparazione è lo stesso e richiede attenzione, pazienza e passione che lui condisce con tutto il suo entusiasmo di appassionato e curioso cuoco autodidatta.

RISTORANTE LA COLLINETTA

Montazzoli

RISTORANTE LA COLLINETTA
Via Aldo Moro, 53
Montazzoli (Ch)

Cell.338.9935896
Mail: sangiuliano.thomas@libero.it

Un ristorante che è anche pizzeria ed albergo e che profuma di casa e cucina d’una volta avvolto in un paesaggio di grande bellezza. Thomas Sangiuliano è il titolare di questa nota e storica struttura di famiglia a Montazzoli, antico borgo della provincia di Chieti, costruito in epoca medievale intorno alla sua torre militare, osservatorio e stazione di posta sulla valle del fiume Sinello, terra di tratturi. Oggi il piccolo borgo collinare, cresciuto su due rilievi contrapposti, il Colle San Carlo e il Colle Ripa, separati da una piccola pianura, conserva ancora la sua struttura originaria con il castello dei baroni Franceschelli, la chiesa Santa Maria della Spogna e la chiesetta Madonna del Pastore. Dalla cucina del ristorante La Collinetta, che prepara anche pizze cotte rigorosamente al forno a legna, e dispone di otto camere, arrivano in tavola da oltre quarant’anni, ricette della tradizione gastronomica abruzzese preparate utilizzando prodotti locali e per lo più a chilometro zero. Ai fornelli c’è Thomas Sangiuliano, che gestisce, con la compagna Rosaria Fagnitelli, il locale appartenuto al papà Antonio. Giovane cuoco diplomato all’istituto alberghiero “Giovanni Marchitelli” di Villa Santa Maria, Thomas, classe 1979, inizia a lavorare nella locanda di famiglia sin da giovanissimo, fino a prenderne le completamente le redini e sempre fedele all’impostazione familiare, autentica, legata al territorio e di grande semplicità. È una passione quella per cucina popolare, che Thomas Sangiuliano condivide non solo con i suoi tanti affezionati clienti ma anche con i giovani allievi a cui insegna teorie e tecniche gastronomica, che incontra ogni giorno sui banchi di scuola. Lo stesso istituto, lo storico Marchitelli che ha formato grandi cuochi e professionalità della ristorazione conosciuti in tutto il mondo, in cui anche lui ha studiato e si è diplomato.

TRATTORIA LO SHANGRILA’

I "Turcinelli" della Trattoria Shangrilà

TRATTORIA LO SHANGRILA’
Via Colle della Fonte, 5
Borrello (Ch)


Cell. 333.6588719
trattoriasangrila@yahoo.it

Le assonanze un po' orientali del nome non traggano in inganno: da Vincenzina allo Shangrilà c’è l’Abruzzo in tavola. Prima a Roio sul Sangro, oggi a Borrello, la trattoria, trasferitasi da una sponda all’altra del fiume Sangro (attività che quindi, stando alle indicazioni dei clienti più affezionati, si era solo spostata al di là del corso d’acqua), è un luogo informale e accogliente, dove si respira aria di casa e si possono assaggiare i piatti della tradizione casalinga regionale. In cucina c’è Vincenzina Annecchini, una forza della natura che, aiutata in sala dai figli, trasforma con sapienza i prodotti di un territorio incontaminato ai confini estremi della provincia di Chieti che toccano l’Alto Molise.

È lei che accoglie gli avventori, propone i piatti del giorno ed è contenta di raccontarne ingredienti, preparazioni e curiosità. In carta non mancano, sia tra i primi che tra i secondi, proposte a base di tartufi, i preziosi tuberi, neri o bianchi, di cui questa zona è ricca. Ci sono naturalmente i latticini, freschi o stagionati, prodotti dalle mani sapienti dei tanti casari che vivono e lavorano nella zona. Le carni bovine ed ovine sono cotte alla brace, ma anche al forno o in casseruola, dipende dalla ricetta. A pochi chilometri dalla trattoria di Vincenzina, tra pareti a strapiombo coperte di vegetazione, fermatevi ad ammirare le cascate naturali del Verde all’interno dell’omonima area protetta.